Oggi, rientrando a casa, le cane non erano al loro solito posto di controllo davanti al cancello. E, quando siamo scesi dalla macchina, di Orsetta e di Chicca non c’era traccia. Niente. Come se fossero svanite nel nulla. Dopo qualche richiamo si affaccia Chicca, una scodinzolata e via. Anche Sparaciu si fa svogliatamente vedere. Orsetta niente.
Vado a cercarla e la trovo sul prato davanti al mio studio vicina al corpo di una fagianella, da lei (evidentemente) cacciata e uccisa. Come a dire: è mia, guai a chi me la tocca. L’uccello sta lì, con le zampe stese (una ha un laccetto verde), il capo nascosto. Risalgo , è ora di pranzo. Quando torno nello studio, Orsetta ha spostato il corpo della fagianella vicino alla panchina “del pensatore” e ci armeggia sopra. Quando riesco dallo studio, sul prato restano solo delle penne. In parte l’avrà mangiata, in parte l’avrà nascosta in qualche buca, per quando verranno i tempi cupi.

Dopo un po’, a colpi di naso, Orsetta apre la porta del mio studio e si sdraia, buona buona, accanto ai fumetti. Il riposo della killer…

Non la doveva uccidere . Povero uccello