L’altro giorno nella mia lunga passeggiata al Verano sono andato a portare un fiore sulla tomba di Tito Chierici. E guardando la lapide mi sono reso conto che avrebbe fatto gli anni proprio oggi, essendo nato l’11 febbraio del 1849.
Strano personaggio, Tito, tangente alla vicende della nostra famiglia (anzi, più che tangente, secante) per l’amore verso mio nonno Enrico, per il quale fu un secondo (ma più vero) padre; e, prima, per i suoi sentimenti nei confronti della bisnonna Ernesta.
Schiacciato in qualche modo dalla figura del padre Luigi, patriota, esule, medico, fondatore della disciplina della medicina sociale, professore universitario, conferenziere e tante altre cose ancora, Tito visse a Roma a partire dagli anni 70 dell’800, scrisse novelle e altro, tra cui una biografia inedita del padre (il manoscritto è a Bologna, nella Biblioteca dell’Archiginnasio, nel Fondo Chierici) e morì povero in canna a Catino nel 1922. Di lui ho scritto un po’ nell’altro mio blog, al quale il primo link di questa pagina rimanda. Mi piacerebbe leggere la sua opera sul padre. Prima o poi andrò a Bologna per farlo.