Saint-Rémy-de-Provence è un paesone delizioso. Dentro la circonvallazione si gira praticamente solo a piedi, per strade e stradine che s’intrecciano a piazzette alberate e fanno intrasentire una vita tranquilla e molto, molto rilassata. Ci siamo stati assai poco, a Saint-Rémy-de-Provence, il tempo di una passeggiata, di qualche acquisto e di un incontro-profezia che mi ha fatto pensare.
Eh già, perché in questo paesone provenzale – che più provenzale non si può –, cinquecento e rotti anni fa, nacque Michel de Nostredame, l’uomo che ha previsto nelle sue quartine più o meno tutto quello che è accaduto negli anni a seguire (secondo i detrattori, le quartine erano così oscure e vaghe che ci si poteva, e ci si può, leggere ogni cosa e il suo contrario).
Girellando girellando, a un certo punto siamo arrivati davanti a una fontana con il busto del “profeta”
Epproprio lì accanto ho visto in un negozietto questo cartello
La vicinanza mi ha fatto subito pensare a un messaggio del grande N. Un messaggio che ho gradito. Innanzitutto perché mi dice che la “retraite”, la pensione, ci sarà. Ormai solo 19 mesi (solo????) mi separano dalla meta agognata. Una delle angosce di questi ultimi tempi è che succeda qualcosa – che so, una nuova riforma che magari introduca penalizzazioni per chi vuole andare prima dei 66, e che l’Inpgi questa volta l’applichi – che mi scombussoli tutti i piani sui quali ho basato le scelte di questi ultimi cinque anni.
Ma non c’è solo questo. N. mi dice che fino alla “retraite” sarò “en grève”, in sciopero: al di là del simbolo – Nostradamus parla sempre per immagini – mi si dice che farò assai poco. Questa mi sembra una profezia più difficile a diventare realtà. Ma è comunque un’indicazione che mi garba assai e che spero si possa avverare.
Voi non credete alle profezie? Neanch’io, è ovvio. Ma voi passate sotto una scala appoggiata a un muro sulla strada? Io no.

