Luci e ombre. Un accordo con luci e ombre. Si scrive sempre, è una di quelle frasi fatte di cui sono pieni i nostri giornali e che quasi seguendo un pilota automatico utilizziamo tutti noi giornalisti (almeno nella prima stesura, che poi, rileggendo il pezzo, non è così difficile eliminare le ovvietà…).
Ma il presupposto di questa frase è – credo – che le luci sono positive, mentre le ombre sono negative. E questo perché la luce è da sempre sinonimo di chiarezza, di visibilità, mentre l’ombra è ipso facto il suo contrario.
Guardando la foto qui sotto, però, una foto scattata qualche mattina fa nel bosco,
nella quale evidentemente c’è un effetto di saturazione dovuto al contrasto molto forte tra, appunto, luce e ombra (un effetto che gli occhi assorbono molto meglio dell’iPhone), guardando questa foto non si direbbe che i particolari in piena luce si vedono meglio di quelli in ombra.
La luce brucia, l’ombra preserva. Il papavero è esaltato dal sole, ma quello che lo circonda no. Mentre la borragine, quasi tutta in ombra, con i suoi fiorellini color blu elettrico risalta quasi meglio. È chiaro, bisogna distogliere lo sguardo dalla macchia di sole e concentrarsi sull’ombra. Ma allora nell’ombra, in quest’ombra, tutto appare nitido e chiaro.