Abbasso la festa

Oggi è festa. Ho sempre amato la festa, lo stacco rispetto al dovere, la possibilità di non fare nulla. Ma quando sei tutto concentrato su un obiettivo, come adesso il sottoscritto con il recupero della gamba, la festa è un lusso che non ti puoi/vuoi permettere. Passi pure per la domenica, che quella arriva alla fine di ogni settimana e in fondo la si addomestica con il “permesso”, la gita al mare per mangiare il pesce, l’aria buona per ricaricarsi, pronti a riprendere il lunedì con rinnovellato ardore. Ma l’8 dicembre, che c’azzecca? E per di più è pure chiuso il bar della clinica…

Torme di stampellati, girellati e sediati a rotelle si aggirano un po’ spersi nei corridoi. Chi abita in zona ha preso un permesso da 12 ore e se n’è andato. Ma la maggioranza vaga tra una macchinetta del caffè e l’altra, cercando di far passare il tempo. Stamattina, con una forza di volontà che non mi conoscevo, ho passato una ventina di minuti sul letto a fare un po’ di ginnastica. Poi, due giri dell’isolato, cercando di prendere un buon ritmo, passando dal freddo della zona in ombra al quasi calore di quella assolata.

IMG_3389

Le palme del giardino

 

Ora qui a scrivere l’ennesimo capitolo de Le mie prigioni, come ha osservato su FB Bruno, poi, di nuovo ginnastica e un’altra camminata. Non ci faremo abbattere dalla festa. O magari solo un po’.

Un pensiero su “Abbasso la festa

Lascia un commento