La prima doccia non si scorda mai

Agognata, attesa a lungo, alla fine anche un po’ temuta (andrà tutto bene? Non è che combino qualche pasticcio e mi ritrovo al via?), alla fine è stata doccia. Ricca, voluttuosa, con profusione di shampoo e bagnoschiuma e morbide grattatine sulla ferita a forma di punto interrogativo che con i suoi 22 punti ha il record assoluto per la mia martoriata gambetta destra che oggi, come una vera fenice, si accinge a risorgere dalle sue ceneri.

E dopo, pulito pulito, subito a fare la reazione avvolto nell’accappatoio e sotto la coperta. Come facevamo da bambini. Come cerco di non farmi mai mancare anche adesso che bambino più non sono. Quei momenti sublimi di totale rilassamento, quando sai – SAI – che lì, sotto le coperte, tutto coperto dalle coperte, nessuno ti può toccare e fare male, che quello è il tuo posto sicuro e sempre lo sarà.

IMG_3378Poi tocca risvegliarsi, riprendere il filo delle attività, darsi un po’ da fare. Ma l’effetto di una buona reazione dura abbastanza da farti riprendere il ritmo senza strappi. E se non c’è ritmo da riprendere, ti aiuta ad andare verso una morbida, morbida serata.

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