Finora l’unica prova che avevo della sua esistenza e del suo girovagare dentro la Capra riccia erano delle cacche. Dei tubicini avvoltolati di una dimensione più che discreta ma non tali da essere del gatto (che poi, da animale pulito qual è, la fa in posti nascosti che poi ricopre subito, a meno che non sia arrabbiato, ma questa è un’altra storia). E certo c’era stato anche l’episodio di Fausto colpito negli occhi da un qualche suo sputo o roba simile, che gli occhi gli avevano lacrimato per un giorno. Ogni tanto, poi, arrivando nei pressi della vasca avevo sentito un plof, con le acque che si muovevano, ma dopo non si vedeva niente in superficie.
Ieri invece l’ho visto, il rospo. Stava nell’angolo all’estrema sinistra in alto della vasca delle ninfee (più o meno nel punto dove, nella foto qui accanto, c’è una mela), immerso in verticale, con il muso e le zampe anteriori a sfiorare la superficie, tutto impegnato a far finta di non esserci, o, se proprio c’era, a far vedere che era passato di lì per caso. L’ho guardato, mi ha guardato, abbiamo deciso entrambi di far finta di niente. Pare che sia un animale utilissimo vicino agli orti perché si mangia un sacco di insetti dannosi. Non so come convincerlo ad avvicinarsi all’orto. Speriamo lo decida da solo o che ci faccia qualche puntata ogni tanto. A rifornirsi di manicaretti.
E speriamo non faccia la stessa fine dell’altro, più piccolo, che ho trovato l’altro giorno stecchito sul fondo della piscina, evidentemente dopo un overdose di cloro. Speriamo sia più morigerato. E più intelligente.