Nella roccia

Quest’anno niente viaggi. Complici la crisi, le mie cadute, il problema di come sistemare i cani e, soprattutto, un po’ di pigrizia, restiamo a  casa. Ma con la fantasia, che viaggi…

Innanzitutto all’indietro. E torno ancora una volta in Armenia, con le due visite meravigliose nella mattina dell’ultimo giorno. Prima il tempio di Garni, costruito nel 1° secolo dopo Cristo, crollato in un terremoto alla fine del 1600 e poi ricostruito.

Dopo la pioggia, due templi, non uno…

Un tempio che sta all’interno di un complesso fortificato (e residenza dei sovrani) che domina una valle solcata ovviamente da un fiume e da cui si gode un panorama a mio avviso bellissimo, con quella specie di mesa a forma di chitarra…

La valle sotto il tempio di Garni

Poco lontano da Garni c’è  Geghard. Scavato in gran parte nella roccia, il monastero (oggi patrimonio dell’umanità dell’Unesco) è davvero fantastico. All’interno ci sono  chiese, cappelle, sculture, khachkar. Tutti scavati 8-9 secoli fa, tutti illuminati quasi solo dai fasci di luce che provengono dalle aperture originali scavate nella roccia.

Rilievi di animali nella roccia

Tornando all’ora di pranzo a Erevan, un eroe dei nostri tempi illuminava una vetrina locale…

Il capitano in versione armena…

E non posso non ricordare che qualche giorno prima avevamo visto, da una finestra del museo nazionale, la fine ingloriosa di un eroe di altri tempi. Decapitato e con i piedoni all’aria, a coprire una fontana fuori uso, il povero Vladimir Ilic scontava i fallimenti dei suoi eredi (che la nostra guida in verità rimpiangeva, vista la miseria e la corruzione attuale).

Lenin nella fontana

Sic transit gloria mundi. Amen

Un pensiero su “Nella roccia

  1. anche per noi niente vacanze, causa tanti affanni. Perciò, grazie alle tue descrizioni e foto un piccolo sorso di Armenia . Grazie, come sempre

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