Sarà che sto leggendo Murakami, e quindi sono molto East-oriented, ma questa sfilata di agapanti pronti a fiorire mi ricorda un esercito di samurai pronti per la battaglia.
Tra un po’ i fiori si apriranno e cambieremo continente. Sembrerà infatti di stare davanti a tanti guerrieri aztechi o maya con i loro copricapi piumati dai colori potenti. Per allora dovrei aver finito “L’uccello che girava le viti del mondo” e magari potrei iniziare un romanzo latino americano. Chissà, potrei persino affrontare “Palinuro de Mexico” di Fernando Del Paso…

nel nostro giardino romano c’è un solo Samurai (agapanto) “lancia in resta” pronto a sfidare la calura troppo improvvisa. Ma la gradualità non esiste più?
Niente più mezze stagioni, signora mia…