Buffetto again: il gioco

La mia amica robertaenne non è riuscita a trattenersi (parole sue) e, ispirata dalla foto della mia prima comunione, e dalle gambe ‘gnude dei cresimandi/comunicandi, ne ha tratto una delle sue “passamanerie” che mi ha regalato e cui mi sono subito affezionato. EccolaOra, di tutti questi piedi che si ripetono, solo uno è storto, il piede di uno che non si trova a suo agio e non riesce a stare composto come pure sicuramente il parroco ci aveva raccomandato. Ho preso dalla foto alcune delle facce dei miei compagni di ventura e le pubblico qui sotto, invitandovi a indovinare “lo storto”. Li ho chiamati convenzionalmente uno, due e tre (che sforzo di fantasia…)

Uno

Due

Tre

Non è difficile indovinare lo storto. Ebbene sì, l’irrequieto è il bambino con le orecchie alla Andreotti e lo sguardo un po’ spiritato, il numero uno, quello che ardeva all’idea del buffetto (posto che lo sapesse) o forse, a pensarci bene, ardeva all’idea di scampare al buffetto. Lui non aveva l’aria del “sotutt’io”, come il sottoscritto, ma forse davvero sapeva. E stava sulle spine. Vedere qui sotto per credere.

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