“Il corteggio era talmente lungo che gli ultimi arrivarono a Hyde Park dopo le sette ore. Ma gli oratori avevano già cominciato a parlare. Calcolansi a 100.000 persone formanti il corteggio, cioè quasi il terzo delle persone recatesi a Hyde Park. La folla, composta specialmente di operai, fece una dimostrazione contro il Carlston Club.
Molti lordi e membri della Camera dei Comuni assistevano impassibili dai balconi del Club, mentre per quattro ore erano fatti segno alle ingiurie. La folla li fischiava. La musica suonava un inno funebre. Invece innanzi al Reforme-Club fece una dimostrazione di simpatia. La popolazione accoglieva spesso la dimostrazione con frizzi. Nessuno ricorda una dimostrazione più numerosa, ma ignorasi se sia un gran colpo contro i conservatori, i quali probabilmente provocheranno un’altra dimostrazione in loro favore”.
La notizia, dell’Agenzia Stefani, datata Londra 21 luglio 1884, appare in apertura della prima colonna della Gazzetta Piemontese (giornale che poi divenne La Stampa) del 23 luglio 1884. (Me ne ha mandato il file Andrea S., cugino di 12° o 13° grado, perché quel giorno è ospitato anche un articolo sulla morte del comune antenato Tito Lopez).
Una lettura interessante quella di un giornale di quasi 130 anni fa. La struttura, innanzitutto. Sei colonne, tutto piombo. Notizie brevi, dall’estero e dall’interno. In apertura i programmi e le cifre dell’Esposizione generale: ristoranti, concerti, esibizioni. E il 24 l’esposizione è aperta fino alle 11 di sera e dalle 8 e 1/2 si aprono le Gallerie dell’Elettricità, con le “Applicazioni industriali dell’elettricità e Audizioni e concerti telefonici (?) nel Padiglione Nigra”. Il 21 luglio, ci informano, si erano registrate 5.897 presenze.
Poi la testatina “Nostri telegrammi” con la notizia del corteo inglese che ho riportato prima. E altre dall’estero (Lesseps informa che allargheranno il Canale di Suez) e dall’interno. Poi gli ultimi dispacci: tra questi la notizia che tra breve si terrà un esperimento telefonico tra Roma e Firenze e quella che in una prossima seduta il Consiglio comunale di Roma discuterà “la pronta demolizione del Ghetto”. La testatina “La salute pubblica” raccoglie tutte le notizie sull’epidemia di “cholera” in corso in Francia.
Colpisce il numero dei duelli (quasi tutti coinvolgono giornalisti: sicuramente era un metodo più rapido delle querele per diffamazione…). C’è la notizia della morte del Prof. Parrini, corrispondente della Gazzetta d’Italia, per le ferite riportate da parte del sig. Eugenio De Witt. Il quale De Witt era stato poi (il 22 luglio) ferito gravemente dal redattore capo del Capitan Fracassa, Luigi Lodi, in un duello “a condizioni estreme”. Sempre il 22, l’on. Cavallotti aveva incrociato i ferri con il redattore del Guerin Meschino, dott. Bordini: quest’ultimo aveva avuto la peggio nei tre assalti, con una leggera ferita al mento.
