Già lo davo per perso. Quasi di colpo aveva perso tutte le foglie e se ne stava lì, tapino, con i suoi rametti nudi, il piccolo olmo. Allora l’ho potato un po’ (decisamente non sono portato per la potatura, nemmeno con i bonsai…) e, quasi meccanicamente, senza crederci molto, ho continuato a dargli acqua quando vedevo la terra secca, come facevo con i suoi fratelli sempreverdi.
E poi, zac, in una notte o poco più, le prime foglie. E poi altre e altre ancora. È proprio vero: ci vuole il suo tempo nelle cose della vita. Bisogna saper aspettare. Agire e aspettare.