Quando i gialli li pubblicava il Giallo Mondadori

Joseph Hansen

Oggi su La Repubblica Laura Lilli recensisce un libro, in uscita per Elliot. Si tratta di “Scomparso”, il primo romanzo della serie che ha come protagonista Dave Brandstetter, “private eye” che lavora in California – fa l’investigatore per una compagnia d’assicurazione – ed è  protagonista di una serie di dodici romanzi scritti tra il 1970 e il 1991. Bei romanzi, aggiungo io, in un bello stile hardboiled. Con il protagonista, dichiaratamente omosessuale come il suo autore (Hansen non amava il termine “gay”). Proprio per il fatto di lavorare per una compagnia d’assicurazione, osservava Hansen, il suo eroe si trova spesso “in presenza della morte, della morte violenta, cosa che sarebbe impossibile con un investigatore privato”. Questi ultimi infatti si occupano di divorzi e di persone comparse, e se si imbattono in un cadavere vengono messi sotto torchio dalla polizia.

Per Hansen il romanzo d’azione “si può dire riuscito quando riflette un’epoca e una società” e “può e deve trattare i problemi dell’uomo d’oggi e tanto più seriamente in quanto i romanzi che pretendono di essere seri hanno smesso di farlo”. C’è l’orgoglio dell’artigiano in queste parole, dell’uomo che ha scritto tutta la vita (una quarantina di romanzi), spaziando da un genere all’altro, utilizzando per i “gialli” anche un paio di pseudonimi (cosa assai comune negli Usa) e alla fine della sua carriera ha vinto premi importanti come il “Lifetime Achievement Award” da parte della “Private Eye Writers of America” e ha insegnato alla University of Southern California di Los Angeles.

Mi ha fatto piacere leggere dell’iniziativa di Elliot. Conosco da anni Hansen, da quando frequentavo con assiduità l’hard boiled, cercando sulle bancarelle i vecchi Gialli Mondadori: il genere non era ancora diventato di moda e le case editrici “serie” non li pubblicavano (di Hansen & Brandstetter ne avevo trovati e  letti quattro). Ed era un peccato che nessuno avesse ancora pensato di ripubblicare le sue avventure. Una lacuna felicemente colmata.

PS A proposito, quand’è che qualcuno pubblicherà, ripescandoli dall’oblio dei Gialli Mondadori, i romanzi di Dick Lochte, quelli con il detective Terry Manion e la ragazzina Serendipity?

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