Un inizio senza piede giusto

Scritto per RadioArticolo1.

Forse è presto per fasciarsi la testa. Forse il ministro Fornero non ha consegnato il testo del documento che ha presentati ai sindacati perché non ne era poi così convinta. Forse c’è ancora tempo e magari si riuscirà a non rompersela, la testa, e quindi a non doversela fasciare.

Elsa Fornero e Mario Monti

Certo, chi cercava conferme del fatto che lo studio, l’insegnamento e la politica sono mestieri diversi, che richiedono anche professionalità diverse, ieri ha avuto una conferma. Chi era nella Sala Verde – lo dice anche l’Ansa – parla di sindacalisti rimasti quasi a bocca aperta davanti alle affermazioni del ministro, che peraltro sembrava caricarsi via via che leggeva e che i suoi interlocutori apparivano sempre più attoniti.  Chissà chi l’ha scritto quel documento. Chissà, magari il ministro Fornero, come ha dichiarato a fine riunione, farà tesoro delle osservazioni che tutti i sindacati hanno avanzato e di quelle che faranno giungere per via informatica, come è stato loro espressamente richiesto per velocizzare il confronto. “Lo riguardo un po’ – ha detto –, ci lavorerò ancora, tengo conto delle cose che mi avete detto, formulerò alcune ipotesi sui cinque punti e nel giro di una settimana ci rivedremo”.

A proposito, va bene che il presidente del Consiglio ha chiarito che bisogna fare in fretta e il ministro Fornero ha specificato che entro tre-quattro settimane il confronto deve essere concluso, ma a questo punto la domanda sorge spontanea: se c’era tutta questa fretta, perché non prepararsi un po’ meglio al confronto? Ma qualcuno al governo ha letto il documento presentato dai sindacati oppure si pensa che basti non parlare di articolo 18 per ottenere il consenso (sempre che interessi, questo consenso, cosa della quale ormai cominciamo a dubitare)? Che senso ha proporre la fine (in pratica) della cassa integrazione straordinaria ? In quale paese vive la mente sopraffina che ha partorito questa idea geniale?

Emma Marcegaglia

La Cgil ha risposto abbastanza seccamente attraverso il suo segretario generale. “Non c’e stata nessuna condivisione delle proposte che il ministro ha illustrato – ha detto ai giornalisti Susanna Camusso all’uscita dall’incontro –. Aspettiamo l’agenda dei tavoli. Per noi si parte dall’agenda e non da contenuti già predeterminati”.  E persino Confindustria, al di là delle parole di circostanza, ha mostrato di non gradire, tanto che Emma Marcegaglia ha annunciato che le parti si incontreranno tra di loro, senza ministro, insomma, per cercare di elaborare una specie di contro piano (idea che pare abbia incontrato quantomeno l’approvazione – secondo alcuni sarebbe addirittura un suo suggerimento) del ministro Passera

Insomma, forse è presto per fasciarsi la testa, ma certo la dichiarazione conclusiva del ministro Fornero, “Siamo partiti con il piede giusto”, non fa ben sperare. Va bene l’ottimismo della volontà. Ma ci vuole anche il realismo dell’intelligenza.

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