Ho abitato a lungo a Roma in via Giorgio Pallavicino. Patriota, era specificato nella targa sotto il nome. E mi sembra giusto, visto che pochi hanno contezza di chi sia stato e di cosa abbia fatto per meritarsi il nome di una strada questo signore, che era marchese e aveva anche un altro cognome (se volete saperne di più, cliccate qui).
Un paese di patrioti, il nostro. E il più famoso dei patrioti, il padre di questa Patria, è presente in tutti (o quasi) i paesi e le città d’Italia. Chi sia costui è ovvio per tutti, almeno per tutti coloro che sono nati qui. Era biondo, aveva gli occhi azzurri e i capelli lunghi e biondi. E si chiamava Giuseppe (anche se venne battezzato Joseph, in quanto cittadino francese, essendo nato a Nizza nel 1807).
Oggi per la prima volta in vita mia ho visto un cartello stradale, a Passo Corese, proprio davanti alla stazione, in cui, sotto al nome Giuseppe Garibaldi, c’era la qualifica, scritta tra parentesi: (patriota). Sono rimasto colpito. Tutti siamo cresciuti a pane e Garibaldi, qui da noi. Che bisogno c’era di scrivere quel “patriota”?
Poi ho pensato che forse è stato un atto di preveggenza visto lo stato della nostra scuola, o forse, più probabilmente, un gesto d’attenzione verso i tanti immigrati che ormai vivono in Italia. Che ne sa un nigeriano o un moldavo di chi era quel signor Garibaldi cui hanno dedicato la via della Stazione?