Un inQubo al ralenti

Ieri pomeriggio ho vissuto un’esperienza non proprio piacevole (spero venga apprezzato l’understatement). Avendo deciso di andare a Monterotondo per risolvere finalmente il problema del nuovo apriporta – nessuno qui riesce a farmelo funzionare perché nessuno ha l’apparecchietto che serve all’uopo –, salgo in macchina, infilo la chiave nel quadro, metto in folle, tolgo il freno a mano e sto per accendere il motore quando mi rendo conto che ho dimenticato di prendere proprio quell’apriporta che voglio far sistemare.

La copertura del bombolone divelta e schiacciata dal Qubo

La copertura del bombolone divelta dal Qubo

Allora scendo, vado verso la porta di casa, sto per aprirla quando, con la coda dell’occhio, vedo una cosa che si muove alla mia destra. Guardo meglio: è la mia macchina che mi sta passando a fianco. Cerco inutilmente di fermarla con la mano (chi mi credevo di essere?) ma il Qubo prende velocità, sfiora il melograno, frantuma un vaso lì sotto e imbocca il pendio erboso cominciando da solo a sterzare verso sinistra.
Poi, in un irresistibile e inarrestabile crescendo, travolge il trabiccolo che avevamo fatto costruire a Emiljano per coprire il bombolone del gas, attraversa a tutta birra il vialetto, passa tra due alberelli appena piantati, ne travolge un terzo (credo fosse un pruno) e finisce la sua corsa contro la vigna, abbattendo parte del primo filare e sradicando il montante di cemento.

Se qualcuno mi avesse filmato con la telecamera immagino avrebbe inquadrato due occhi sbarriti (sbarrati e smarriti), una bocca aperta come l’urlo di Monk, e le mani là dove un tempo erano i capelli. Una visione pietosa che mi (ci) è stata risparmiata.

Poi, alla fine, i danni materiali sono stati in fondo relativi. La macchina ha un po’ strisciato la fiancata (ma non è che prima mancassero i segni…) e lo specchietto laterale è stato estirpato. Comunque è stata già riparata e domani la vado a riprendere. La copertura del bombolone la rifaremo (cioè, la rifarà Emiljano, ma le filagne non ci mancano). Il primo filare della vigna, poi, è proprio quello che volevo estirpare per sostituire l’aleatico con il moscato.

Sono i danni morali quelli che non so ancora quantificare. L’autostima è scesa molto, molto in basso: devo fare attenzione a non calpestarla quando cammino. In compenso ho imparato una cosa che non sapevo: il mio posto macchina, che sembra in piano, in realtà è in leggera pendenza…

2 pensieri su “Un inQubo al ralenti

  1. Caro Enri, non finiremo MAI di imparare ! Fregatene della caduta dell’autostima; pensa al filare che avresti voluto estirpare e all’ottimo moscato che verrà 🙂 e, infine, cerca “sbarriti” su Ruzzle, sai quanti ruzzlisti sbancherai !

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