L’altra mattina stavo andando a Roma all’alba delle sei. Avevo appena iniziato la discesa dai Granari quando alla radio ha cominciato a suonare una bella canzone. Avete presente “c’è qualcosa di nuovo nell’aria, anzi d’antico…”? Beh, quello è stato il primo pensiero che mi ha attraversato la mente nell’ascoltare quelle note. Allora ho accostato la macchina nel primo posto utile, ho sfoderato l’iPhone, ho selezionato Shazam puntando l’apparecchio verso la radio (ho fatto bene, perché Solibello, come fa spesso, non ha poi dato le coordinate del pezzo; ma io avevo Shazam…). Qualche secondo di attesa e ho avuto la risposta. Il pezzo s’intitolava Some better day, chi lo suonava rispondeva al nome, per me fino allora ignoto, di I am Kloot.

Arrivato in redazione, dopo la rassegna stampa, uno sguardo a Wikipedia e Allmusic e ne sapevo di più. Un salto su Youtube è stata l’occasione per rendermi conto che il video realizzato per la canzone è un vero e proprio gioiellino. Ho chiesto a Max, uno dei miei pusher di scaricarmi un po’ di roba e il giorno dopo ho caricato un po’ di cd sulla penna. Arrivato a casa mi sono sentito Let it all in, l’album da cui è tratta Some better day e ho trovato altre nove belle canzoni, la maggior parte delle quali anch’esse ballads acustiche, cantate dalla voce nasale (molto John Lennon-ish) di Arnold Bramwell, chitarrista e autore del trio di Manchester.

Adesso passo agli altri album, e poi vado su Amazon a comprare i cd più belli (magari tutti). Perché la bella musica, per me, va ascoltata su cd…