– Che caldo… e che gentile questo fiore a farmi ombra almeno al capino – pensò la paperella che dal muro della fontana dispensa acqua nella vasca, rivolgendo un grato pensiero all’iris reclinato su di lei.
Dopo essere stata un’estate e un autunno a secco, o quasi, adesso, grazie all’inverno più piovoso degli ultimi anni, ha ricominciato ad assolvere copiosamente al suo compito. Ma evidentemente, come noi, s’è disabituata al sole.
Era il 31 marzo e da ben ventiquattro ore circa la nostra stella preferita (con l’ovvia pausa della notte) dardeggiava (si fa per dire) su campi e dintorni, che restavano peraltro abbondantemente inzuppati.
Noi non ne eravamo sazi, tutt’altro. La paperella evidentemente sì. E la notte ricominciò a piovere…
